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Ricordi dolcissimi

Stavi attenta a non dire le parole che presto sarebbero
diventate il nostro altare privato. Io le avevo già
dette molte altre volte, lasciandole cadere come monete nel pozzo dei desideri,
sperando che si avverassero. Le avevo giù dette molte
volte, ma non a te. Le avevo offerte come dei
nontiscordardimè a ragazze che avrebbero fatto meglio a starci attente. Le avevo usate come proiettili e merce di scambio. Non mi ritengo una persona insincera, ma se dico che
ti amo e non lo intendo, cos'altro sono? Ti vorrò
bene, ti adorerò, ti cederò il passo, migliorerò per te, dovunque guarderò vedrò
solo te? Ti dirò la verità? E se l'amore non è tutte
queste cose, allora cos'altro è?
4 commenti:
io pure mica l'ho capita bene 'sta cosa. Però -per me- ti accorgi che stai amando quando proprio dici "sta qui, è nelle mie mani quello che stavo aspettando da una vita". O qualcosa del genere.
euridice
In realtà chi scrive -credo- si è accorto che ha usato parole importanti più di una volta anche quando non doveva. In realtà è insincero. E lei non ce l'ha nelle mani in tutto e per tutto. Perchè ne è solo l'amante.
Quindi dice -credo io-: "Sta qui è mia -a metà- ce l'ho tra le mani. Lei non si sbilancia mai, io sì e l'ho fatto pure troppe volte. E non ce l'ho appieno. La aspettavo da una vita. La voglio per sempre. Morbosamente."
O no?
O tin arascion tu??
tutt'e dò ;)
euridice
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